Secondo i dati raccolti dalla Global Mobile Suppliers Association (GSA), alla fine del terzo trimestre del 2022 risultavano essere state implementate 955 reti private a livello globale, con un aumento di circa il 32% rispetto al 2021 e del 123% sul 2020.
In ritardo rispetto alle altre grandi economie europee, come Germania e Francia, anche in Italia stiamo assistendo alle prime realizzazioni di reti private 5G, in grado di aumentare la produttività, sfruttare le potenzialità dei dati e incrementare il livello di sicurezza delle aziende. Gli ultimi dati dello European 5G Observatory (settembre 2023) individuano 94 implementazioni di reti private mobili aziendali dislocate in 21 Stati Membri UE con una maggiore concentrazione in Germania (20) e in Francia (13), mentre lungo lo Stivale risultano attive solo quattro reti di questo tipo. Dal punto di vista settoriale, dall’analisi emerge una netta prevalenza dell’industria, che conta 50 casi, mentre al secondo posto si trova il comparto dei trasporti con 20. Relativamente all’Italia, gran parte di questi afferiscono all’industria – ne è un esempio la collaborazione tra WindTre Business e il terminal Psa Italy di Genova Prà, che punta a realizzare nei prossimi anni uno Smart Port a Genova basato su una private network 5G sicura, performante ed espandibile - e uno all’ambito istruzione e ricerca.
“Il 2024 può essere l’anno delle reti private 5G: la tecnologia è matura, i benefici sono chiari, già quest’anno abbiamo visto le prime realizzazioni pratiche. La combinazione di questi fattori può portare a una rapida crescita della diffusione di questa applicazione della nuova generazione di connessioni, che ricordiamolo sono fattore abilitante dell’intelligenza artificiale e di altre tecnologie decisive per la trasformazione digitale”, ha commentato il presidente I-Com Stefano da Empoli. “Il Governo può dare un impulso decisivo all’accelerazione attraverso un piano “Transizione 5.0” che dovrebbe includere tra le spese agevolate anche quelle relative alla connettività, colpevolmente esclusa dai precedenti provvedimenti”.
Un ruolo importante nell’avvicinare le imprese verso le nuove tecnologie è infatti giocato dagli incentivi per la transizione digitale. Tuttavia, tra quelle oggetto di incentivazione e sostegno non rientrano le infrastrutture di rete abilitanti le telecomunicazioni e ciò costituisce un grave deficit, poiché sussiste una significativa interconnessione tra macchinari industriali e reti. Politiche di sostegno alla domanda dovrebbero anzitutto concentrarsi sulle piccole e medie aziende che non sono in grado di attivare progetti complessi e che tuttavia verrebbero avviate sulla strada della digitalizzazione. In Italia le microimprese sono circa 4 milioni, rappresentando quasi il 95% delle aziende attive sul territorio e più del 26% del valore aggiunto realizzato.
Nell’ottica del miglioramento della copertura e delle performance delle reti 5G, e vista la crescente richiesta di connettività mobile, con requisiti di pervasività ed elevate prestazioni, appare necessario lo sviluppo di coperture indoor dedicate. Si tratta dei cosiddetti DAS (Distributed Antenna System), che migliorano la ricezione del segnale degli operatori mobili in aree particolarmente dense e affollate o dove il segnale non risulta sufficiente ad assicurare una ricezione ottimale (ospedali, musei, centri commerciali, stadi ecc.). Le coperture DAS sono realizzate in ottica multi-operatore e consentono di migliorare il servizio mobile per tutti clienti mobili presenti nell’area, ma possono essere utili anche per lo sviluppo delle reti private che possono sfruttare la stessa infrastruttura di copertura, utilizzando le frequenze dedicate, ma anche quelle pubbliche, con evidenti vantaggi di ottimizzazione dei costi e degli impatti visivi.